Prima edizione della celebre edizione “rassettata” del capolavoro di Boccaccio, ad opera di Leonardo Salviati. Tramite il suo protettore Jacopo Buoncompagni, Salviati spinse la Curia romana a chiedere una nuova censura del Decameron dopo quella insoddisfacente di Borghini (1573). Il procedimento ampiamente utilizzato da Salviati nella sua espurgazione e quello della modifica: non si limita a tagliare il testo, lo modifica e fa ricorso a glosse marginali, per svolgere apertamente una funzione di mediazione fra il testo e il lettore, per dare un’interpretazione univoca.