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Domenico Cresti, detto il Passignano (Tavarnelle Val di Pesa 1559 – Firenze 1638)
Domenico Cresti, called Passignano (Tavarnelle Val di Pesa 1559 – Florence 1638)
Danae
oil on canvas, 101 x 137 cm
€ 18.000 - € 24.000
Lot not sold
Notes:
Ringraziamo il professor Sandro Bellesi per aver confermato la presente attribuzione sulla base di fotografie a colori, sottolineando l'alta qualità dell'opera.
Evocazione mitologica e fine erotismo sono i motivi fondanti di questo insolito soggetto del Passignano. Il maestro del tardo manierismo fiorentino mostra qui di aver interpretato in maniera profonda l’esempio di Tiziano, scoperto durante i propri soggiorni veneziani, nel corso dell’ottavo decennio del Cinquecento.
Rispetto ai celeberrimi dipinti del Cadorino di medesimo soggetto, oggi a Madrid e a Vienna, questa ideazione del Passignano della Danae e la pioggia d’oro rivela un carattere originale nell’artificiosa, seppur disinvolta, soluzione delle positure, nella capacità di fissare la scena magica della fecondazione divina, sospendendola in un lampo di morbida luce ambrata. Mentre la vecchia serva, ruvida e arcigna, racimola i dobloni che traboccano sul giaciglio, Danae, sorta di Venus Urania, mostra un godimento anzitutto spirituale nel contemplare l’erotico prodigio.
Anche lo stesso umano mercimonio, la brama di bellezza che inducono avidità e corruzione, qui forse allusi in chiave morale, sono simbolicamente sovrastati e governati da una grazia sontuosa, da un lirismo che prende per vero solo ciò che è sovrannaturale e misterioso.
Del medesimo soggetto, di dimensioni pressoché identiche, esiste una versione che ornava originariamente gli appartamenti reali di palazzo Pitti in Firenze e che è oggi conservata presso la Galleria Palatina (inv. 1890, n. 5716, cfr. F. Berti, Domenico Cresti il Passignano “fra la natione fiorentina e quella veneziana”: viatico per il periodo giovanile con una inedita Sacra Famiglia, Firenze 2013, pp. 28-30, fig. 14). Tale ulteriore esemplare rivela, rispetto al dipinto in discussione, una conduzione più rigida ed una finezza esecutiva inferiore, lampante nelle diverse fisionomie della Danae; piacente ma quasi rustica quella di palazzo Pitti, aulica ed insieme intensamente vera la nostra.
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