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Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio
Pomarance 1552 - Roma 1626
olio su tela, cm 73 x 56
iscrizione: ANT. MAR. EP[I]S[COPO]. OST[IEN]. /S[ANCTAE].R[OMANAE].E[CCLESIAE]. CARD[INALIS]. GALLVS. / SACR[I].COLL[EGI]. DECANUS. / AN[NO]. AET[ATIS]. SV[A]E. LXIII;
reca antico sigillo in ceralacca sul telaio con un albero inscritto entro uno scudo ottagonale, sormontato da un elmo e decorato con volute vegetali.
Provenienza:
Collezione di Cristoforo Roncalli, Roma 3 luglio 1626, citato come “Il ritratto del Cardinal Gallo” nell’Inventario dell’eredità del pittore Cristoforo Roncalli conservato presso l’Archivio di Stato, Roma, 30 Notai Capitolini, ufficio 11, Istrumenti, 1626, vol. 125, ff. 369-373, 3 luglio 1626, con Giacomo Roncalli, suo nipote nonché beneficiario dei suoi beni d’arte.
Bibliografia:
I. Chiappini di Sorio, Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio, Bergamo 1983, p. 23; M. G. Aurigemma, Documenti per Cristoforo Roncalli, in “Paragone”, 539, 1995, pp. 77, 86.
Portrait of Cardinal Antonio Maria Gallo
oil on canvas, cm 73 x 56
€ 6.000 - € 8.000
Lot not sold
Notes:
Il cardinale Antonio Maria Gallo, fin da giovane vicino a Sisto V, nel 1586 venne eletto cardinale, nel 1587 protettore del Santuario di Loreto ed in seguito ottenne il titolo di vescovo di Osimo. Fu committente di Cristoforo Roncalli, a cui affidò la decorazione della volta della Sala del Tesoro (1605-1610) e della cupola (1609-1614) della Basilica del Santuario della Santa Casa di Loreto, e del soffitto del salone d'onore nel proprio palazzo a Osimo. Pomarancio lavorò quindi a lungo per il cardinale, lasciando due suoi ritratti: quello a figura intera, conservato oggi a Loreto e la versione, documentata nelle fonti ma ritenuta perduta, che qui si presenta. L'opera è molto verosimilmente una seconda versione autografa, eseguita dal Pomarancio per essere collocata nella Sala della propria abitazione; ciò è confermato dall'inventario di morte del pittore in cui sono elencati i suoi beni, risalente al 26 luglio 1626 e dove insieme a numerosi altri quadri è possibile leggervi la presenza de "Il ritratto del Cardinal Gallo et del Card.l Crescenzio". Evidentemente nella sua pinacoteca privata il pittore scelse di rendere omaggio ai suoi più importanti benefattori, conservandone per ricordo le immagini. Quest'opera, oltre a testimoniare un ulteriore aspetto dei rapporti tra l'artista e il porporato, rappresenta un tassello importante per la ricostruzione del corpus pittorico dei ritratti eseguiti dall'artista.
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