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Kanzler
Hermann [Risorgimento e Unità d’Italia]
Penna a inchiostro con pennino metallico e impugnatura a fantasia scozzese, 215 mm. di lunghezza, conservata in una teca di vetro rigida, 315 x 192 mm., con la sottoscrizione autografa di autenticità e dono del cimelio.
€ 8.000 - € 10.000
Lot not sold
Notes:
Straordinario cimelio storico risorgimentale, uno degli oggetti simbolicamente più rilevanti: “Di questa penna, di cui mi sono servito per firmare la capitolazione di Roma, feci dono al bravo mio ufficiale di ordinanza Gaetano Conte di Thiene. Roma 21 settembre 1870. Generale Kanzler”, sigillo in ceralacca del Ministero delle Armi dello Stato Pontificio.
Hermann Kanzler (Weingarten, 28 marzo 1822 – Roma, 6 gennaio 1888) è stato un generale tedesco, noto per essere stato il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate dello Stato pontificio al tempo della presa di Roma del 1870. Dal 1865 era Ministro delle Armi e Comandante supremo delle Forze Pontificie. Kanzler entrò nell'esercito del Papa nel 1845 col grado di capitano; combatté nel 1848 contro l'impero austriaco nel corso della I guerra d'indipendenza e nel 1859 fu nominato colonnello del primo reggimento dell'esercito pontificio; in seguito, l'anno successivo, fu promosso generale dall'allora comandante in capo Lamoricière, in riconoscimento delle sue audaci azioni a Pesaro ed Ancona contro l'esercito piemontese nel corso della II guerra d'indipendenza. Nell'ottobre 1865 divenne comandante supremo delle forze armate pontificie e proministro delle armi. Il 3 novembre 1867 comandò l'esercito papale a Mentana e sovrintese alla difesa di Roma nel settembre 1870.
Il 20 settembre 1870 le truppe italiane guidate dal Generale Cadorna, dopo aver aperto con l’artiglieria una breccia nelle mura che in quel tempo cingevano la città e dopo aver sostenuto un breve combattimento con le truppe pontificie, entrarono nella città presso Porta Pia, accolte calorosamente dalla popolazione. Il Papa al fine di evitare stragi inutili, ordinò al generale papalino Kanzler di arrendersi al generale Raffaele Cadorna comandante delle truppe italiane. Con questa penna il generale scrisse a Cadorna, dopo la resa a Porta Pia intorno alle 10 del mattino: “Roma 20 settembre 1870 - A. S.E. il generale Cadorna comandante il IV Corpo d'esercito. Eccellenza, quantunque non siano ancora esauriti i messi di difesa, Sua Santina vedendo sufficiente constatato che Roma inalterabilmente nel suo interno non cede che alla violenza, e nel desiderio di evitare ulteriore spargimento di sangue, mi dà un ordine perentorio di desistere dalle ostilità purché si possano ottenere condizioni onorevoli. A tale scopo le invio il mio capo di stato maggiore, maggiore Rivalta, unitamente al tenente colonnello Carpegna direttore del ministero delle Armi e il capitano De Maistre, per trattare delle condizioni. Con distinta considerazione, il generale comandante le truppe. Kanzler”.
Le proposte di capitolazione vennero sottoscritte nel pomeriggio del 20 settembre, e miravano a salvaguardare il Papa, la Corte e le truppe. Una resa dignitosa, in fin dei conti, firmata con la presente penna che ha segnato un capitolo centrale nella storia d’Italia: il Cimelio per eccellenza di quello storico evento.
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