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Cairoli
Benedetto
Bell’insieme di lettere e documenti relativi alla famiglia Cairoli, che comprende: due lettere e due biglietti autografi con busta di Benedetto Cairoli; 40 documenti vari, tra lettere e biglietti, relativi ai familiari Cairoli (Adelaide la madre, Giovanni, Enrico, Francesca etc); una lettera di Teresita Canzio Garibaldi e un biglietto da visita; una decina di biglietti di varia paternità; foto di Adelaide Bono Cairoli, con dedica del figlio Benedetto Cairoli; una foto tessera con firma autografa di Giuseppe Garibaldi, 64 x 103 mm., e indicazione al verso dell’occasione in cui fu donata personalmente dal Generale; una foto tessera di Giovanni ed Enrico Cairoli, con dedica al verso; due discorsi a stampa alla Camera dei Deputati di Cairoli; pennino in avorio con la dichiarazione – di pugno di Adelaide Bono Cairoli – che ne attesta l’uso da parte di Garibaldi quando fu loro ospite a Groppello; volantino a stampa dal titolo Alle Donne italiane, Pavia 16 febbraio 1864, dove si fa appello alle donne per una raccolta fondi da destinare all’Eroe dei due mondi; “Elenco degli individui sbarcati a Marsala col Generale Garibaldi il dì 11 maggio 1860”, a stampa, strappo all’ultima carta senza perdita; biglietto funebre di Adelaide Bono Cairoli, Pavia 27 marzo 1871; fascicolo dal titolo La famiglia Cairoli nel Risorgimento d’Italia di Giacomo Oddo, Trieste, 1869.
€ 2.000 - € 3.000
Lot not sold
Notes:
Uno spaccato interessante e vasto delle famiglia Cairoli, che nelle sue varie declinazioni familiari diede un contributro considerevole all’Unità d’Italia, al Risorgimento e ai primi anni di vita democratica del Paese. Enrico, Giovanni e Adelaide, oltre al più celebre Benedetto, rappresentarono gli ideali di libertà e giustizia del nostro Risorgimento, vissuti quotidianamente sul proscenio della Grande Storia come della storia quotidiana.
Benedetto Cairòli, patriota e uomo politico italiano (Pavia 1825 - Capodimonte, Napoli, 1889), figlio primogenito di Carlo e di Adelaide Bono, ardente neoguelfo in gioventù, volontario nella guerra del 1848, aderì nel 1850 al partito mazziniano e poco dopo fu costretto a rifugiarsi in Piemonte. Passato in Svizzera, si allontanò dalle posizioni mazziniane, e, tornato a Genova, vi conobbe nel 1854 Garibaldi, al cui seguito combatté volontario nel 1859 e nell'impresa dei Mille. Eletto deputato nel 1861, si schierò con la sinistra e, dopo Aspromonte, si riavvicinò a Mazzini sostenendo la liberazione del Veneto (volontario nella guerra del 1866) e di Roma. Salita la sinistra al potere (1876), appoggiò alla Camera, ma poi combatté, A. Depretis, al quale successe come presidente del Consiglio il 28 marzo 1878, dando vita a un ministero orientato in senso nettamente democratico. Ferito il 17 novembre 1878 dall'anarchico Passanante mentre accompagnava per Napoli il re Umberto I, accusato di debolezza nella sua politica interna, Cairoli si dimise il 19 dicembre 1878. Presidente del Consiglio per la seconda volta e ministro degli Esteri dal 14 luglio 1879 al 29 maggio 1881, dovette far fronte a una situazione difficile (urto con l'Austria per la questione irredentista e con la Francia per quella tunisina).
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