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Manoscritto - Aristotele
22 lacerti di manoscritto pergamenaceo di 235×169 mm. c.ca, fine del XII secolo e inizio del XIII, vergati in gotichetta da unica mano, con testo disposto su due colonne, iniziali filigranate con corpo in rosso e filigrana blu e viceversa, con prolungamenti marginali. Alle volte lacunosi, sono stati restaurati e servivano da legatura ad un testo di giuridica in più volumi.
€ 5.000 - € 7.000
Sold for € 14.375
Notes:
La costituzione di un corpus aristotelico in lingua latina è stato un fattore decisivo per lo sviluppo della filosofia e della teologia nel medioevo. Nel secolo XII i traduttori stabilirono i testi che avrebbero formato la base dell'insegnamento universitario: per la versione dal greco al latino operarono Giacomo Veneto, Burgundio Pisano e Enrico Aristippo, mentre dall'arabo tradussero Gerardo di Cremona, Alfonso di Sareshel e Michele Scoto. Il lavoro fu continuato nel secolo XIII da Roberto Grossatesta, Bartolomeo da Messina e da Guglielmo di Moerbeke."With the loss of the study of ancient Greek in the early medieval Latin West, Aristotle was practically unknown there from c. AD 600 to c. 1100 except through the Latin translation of the Organon made by Boethius. In the twelfth and thirteenth centuries, interest in Aristotle revived and Latin Christians had translations made, both from Arabic translations, such as those by Gerard of Cremona, and from the original Greek, such as those by James of Venice and William of Moerbeke. After Thomas Aquinas wrote his theology, working from Moerbeke's translations, the demand for Aristotle's writings grew and the Greek manuscripts returned to the West, stimulating a revival of Aristotelianism in Europe that continued into the Renaissance"Il frammento del manoscritto è contenuto in una scatola, con lo studio relativo.
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