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Polonia - Giovanni III Sobieski
re di Polonia
Medaglione tondo in avorio di 92 x 92 mm. con ritratto a china al recto recante la scritta “Ioannes III Rex. Poloniae”, al verso iscrizione in italiano, circa 1690, entro cornice di legno.
€ 1.400 - € 1.690
Sold for € 2.500
Notes:
Al verso si legge: “1674 Giovanni Sobieski Gran Maresciallo della Polonia, che poscia lo fece suo Re, perché a Cokrim vinse li Turchi, e la liberò dei tributi. 1685. Nel dì 12 settembre ruppe l’armata del Visir Cara-Mustafà, che assediava Vienna, perlocché gli si applicò quel passo: fuit homo missus a Deo.”Il secondo dei due passaggi si riferisce alla celebre battaglia di Vienna, datata però al 1683 e non 1685. Nel 1683 Kara Mustafa lanciò una campagna militare in direzione del settentrione e dell'Austria, nel tentativo raggiungere l'obiettivo di più di un secolo e mezzo di guerre: la conquista di Vienna e dell'est europeo. A metà luglio il suo esercito di 200.000 uomini pose sotto assedio Vienna, ricalcando i passi di Solimano il Magnifico nel 1529. A settembre 1683 aveva preso una parte delle mura e sembrava essere sulla via della vittoria definitiva. Ma il giorno 12 dello stesso mese gli imperiali del duca Carlo V di Lorena e i loro alleati polacchi, al comando di re Jan Sobieski, approfittarono dell'incompetenza di Mustafa e dello scadente dispiegamento delle sue truppe, vincendo la battaglia di Vienna con un devastante attacco sul fianco condotto dalla cavalleria polacca di Sobieski. I Turchi si ritirarono in Ungheria per non tornare mai più nell'Europa centrale. Nella fretta di lasciare l'Austria Kara Mustafa fu costretto ad abbandonare nel suo accampamento immense ricchezze: oltre a oro e argento, fontane trasportabili, documenti, segretari e oltre 1500 concubine.Giovanni III Sobieski apparteneva (n. Olesko, Ucraina, 1624 - m. 1696) ad una nobile famiglia polacca; quale grande etmano della corona sotto il re Michele Korybut Wisniowiecki piegò i Turchi a Chocim (1673). Eletto re (1674), continuò a combattere contro gli infedeli, ottenendo con la pace di Zurawno (1676) la restituzione di due terzi dell'Ucraina e dei prigionieri detenuti in Turchia. Conclusa con Innocenzo XI e Leopoldo I una lega santa contro i Turchi, il suo tempestivo intervento sotto le mura di Vienna (1683 - citato nel secondo passo del medaglione) consentì la vittoria delle armi della cristianità, interrompendo la direttiva strategica dei Turchi che puntavano al Baltico, per spezzare in due l'Europa. Continuò quindi a lungo a combattere riconquistando l'Ungheria per l'Impero. Dovette però rinunciare (1686), a favore di Mosca, a Kiev e ai territorî ucraini di là dal Dnepr. Oltre che grande capitano, fu uomo colto, mecenate, umanista.
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