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Pietro Antonio Magatti
Varese 1691 - 1767
olio su tela, in ovalecm 84 x 68Provenienza: Collezione Bruno de Zanetti, Roma, 1943 (come documentato in na foto presso la Fondazione Federico Zeri, Bologna).PIETRO ANTONIO MAGATTI (VARESE 1691 – 1767), MADONNA WITH THE CHILD AND SAINT FRANCIS, OIL ON CANVAS, PAINTED IN OVAL, 84 X 68 CMENGLISH ABSTRACT OF THE CATALOGUE DESCRIPTION OF THIS LOT IS AVAILEABLE ON REQUEST.
€ 20.000 - € 30.000
Lot not sold
Notes:
Ringraziamo il professor Francesco Frangi per aver confermato la presente attribuzione sulla base di fotografie a colori. Una foto del presente dipinto è archiviata presso la Fondazione Federico Zeri di Bologna, come ‘seguace di Piazzetta’.Il dipinto offerto nel lotto può datarsi intorno al 1720-30, anni in cui l’artista si avvicina ai modi di Piazzetta, come testimoniato dagli affreschi della chiesa di San Giorgio a Biumo. In particolare nella volta è dipinta la Madonna del Carmine consegna lo scapolare a San Simone Stock, che trova uno stretto confronto con quella qui raffigurata (cfr. Pietro Antonio Magatti 1691 - 1767, catalogo della mostra, Varese, Castello di Masnago, 11 marzo - 13 maggio 2001, Milano 2011, p. 217).Nel 1729 Magatti lavora presso il Monastero delle Romite Ambrosiane del Sacro Monte di Varese, dove dipinge una tela raffigurante la Madonna, San Domenico e una suora, la cui composizione richiama quella del dipinto qui offerto, per l’intenso dialogo emotivo dei personaggi (cfr. Pietro Antonio Magatti 1691 - 1767, op. cit., p. 65). Un altro utile confronto può essere instaurato con la Sacra Famiglia, in collezione privata, dipinta intorno al 1730, in cui ritroviamo la stessa grazia naturale e affettuosa nella Vergine e nel Bambino, ancora memori della lezione bolognese; mentre il San Giuseppe, mutuato dai maestri lombardi del Seicento, si avvicina al San Francesco qui raffigurato, per il volto marcato e le mani affilate ma energiche (cfr. Pietro Antonio Magatti 1691 - 1767, op. cit., cat. 31, p. 161).Antonio Magatti, dopo essersi formato a Bologna presso Gian Gioseffo del Sole, lavorò principalmente a Varese, a Milano e a Pavia. Si dedicò soprattutto alle committenze sacre, decorando chiese, abbazzie e cappelle sia nella sua città natale, sia in altri centri lombardi. Cospicua e prolungata nel tempo fu la sua collaborazione con i Frati Francescani Minori Osservanti, dai quali ricevette numerose commissioni.Dalla sua formazione bolognese derivò il modo di impaginare le sue composizioni secondo modelli del classicismo emiliano, che nel corso della sua carriera verranno fusi con elementi del tenebrismo veneto dell’epoca. Nel corso della sua maturità artistica il pittore si orientò verso la maniera elegante e vaporosa tipica del rococò, con pennellate ampie e trasparenti, dalla cromia sempre più chiara e luminosa.
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