L’autografo in oggetto trasmette due testi già editi all’interno del corpus delle opere tassiane: la lettera 186 dell’ed. Guasti (Firenze, Le Monnier, 1852-1855, vol. II) che presenta il seguente testo: “Al Dottor Verini. Ligorzano. Mando a Vostra Signoria il sonetto sovra il nome di Pandolfina, ch’ella m’ha chiesto. A l’altro suo sonetto risponderei, s’io l’avessi; ma, come per l’ultima mia lettera le scrissi, l’ho perduto, né so come: se le piacerà di rimandarmene copia, risponderò volentieri. Fu restituita da me al signor Giulio la copia de la mia scrittura: mi sarebbe stato oltramodo grato ch’ella me n’avesse fatto far una, de la quale avessi potuto servirmi a mia voglia. Viva felice, e goda de la villa, e de’ frutti de la stagione, e di cotesta libertà; e desideri me ne la sua dolcissima compagnia. Di Ferrara, il 24 di settembre.”La parte superiore della lettera presenta, non menzionato dal Giusti, il seguente sonetto già noto in quanto edito al n.778 dell’ed. Solerti delle Rime, qui fornito nell’ed. Maier:“Donna gentile ne le verdi sponded’Adige alberga, ed or pensosa siedesu l’erba fresca, or lava il bianco piede,or un leggiadro vel ne le bell’onde;or vaga pianta dispogliar di fronde,or a’ prati di fior care far prede,or di questi e di quelle ordir si vedelieta ghirlanda a le sue trecce bionde;or par ninfa di selva ed or di fiume,se non quanto più schiva e più severasi mostra al suon di canna o di siringa.Fia ch’ella muti mai l’aspro costume?Oh ch’io la tragga al suon, come lusingaod Arion o Pan, delfin o fera!”Minime le varianti testuali presenti tra l’edizione del sonetto e l’autografo qui presentato, che riveste però un notevole interesse in quanto testimonianza diretta di un amicale scambio tra Tasso e Verini, di cui era stato ospite nella sua stupenda villa in Toscana. L’invio di sonetti come forma di omaggio è pratica consueta per tutto il Rinascimento, spesso correlata al prestigio di far circolare – tra ristrette cerchie di amici – versi inediti anche per suggerimenti e revisioni.Rare le apparizioni sul mercato di lettere e autografi tassiani, le ultime risalgono al 2006 e 2007, due lettere entrambe in asta da Christie’s Londra.