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Liber amicorum - Parise
Raffaellina
Classico liber amicorum realizzato da Raffaellina Parise, 1890-1950 circa, 260 x 190 mm., tela rossa e tagli dorati, con frontespizio decorato ad acquarello con fiori e uccelli, 42 fogli iscritti con dediche, poesie, componimenti vari ma soprattutto bozzetti, disegni e acquarelli; insieme, non rilegate all’interno, una lettera di Gabriele D’Annunzio a Masaniello Parise, marito di Raffaellina Parise, una di Maria D’Annunzio sempre a Parise, e tre di Francesco Paolo Michetti (‘Ciccillo’) a Masaniello Parise.
€ 3.500 - € 5.000
Venduto per € 6.250
Note:
Si comincia con un bel testo in francese in ottave rimate di Carlo Borgia, datato 1894, corredato da un finissimo acquarello “lunare”, e si conclude con una bella e lunga dedica di Totò Majorana (il grande fisico Ettore Majorana, 1906-1938). In mezzo: un sonetto dal titolo La Statua di D’Annunzio, datato ottobre ‘95; una lunga pagina di Lucio D’Ambra dal titolo Bernini, datata Francavilla a Mare agosto 1901; due disegni a china di Muzii; una pagina musicale autografa di Tosti; un raffinato acquarello di Edoardo Gioja; un disegno a china di Michetti, con a fronte la sua lunga dedica a Masaniello Parise, firmata Ciccillo; due strofe dal titolo “Panfilo Canta” autografe di D’Annunzio, datate Francavilla settembre 1897; ancora, D’Annunzio che verga un sonetto dal titolo “La coppa e le labbra”, successivamente entrato nella raccolta La Chimera col titolo “La tazza”; una bella china che ritrae le Mura Aureliane di Roma di W.Robert; un bell’acquarello raffigurante una fanciulla di Francesco La Monaca;
Con D’Annunzio, Michetti e Tosti, Masaniello Parise e la moglie Raffaellina fecero parte del Cenacolo francavillese di fine Ottocento: espressione innovativa per una provincia, fino ad allora marginale nell’ambito della cultura italiana, che riuscì a diventare autorevole interprete di un indirizzo artistico che richiamò l’interesse degli intellettuali del tempo.
Masaniello Parise, figlio di Achille, celebre maestro di scherma napoletano, a 15 anni si arruolò con Garibaldi con il quale fece la campagna del 1866, nella quale, dopo il primo fatto d'armi, ottenne i galloni da caporale. Nel 1867 prese parte al combattimento di Mentana. Nella scherma ebbe a maestro prima suo padre poi lo zio, Raffaello Parise. Nel 1884, in seguito all'approvazione del suo trattato di Scherma fatta da una commissione, fu nominato Direttore della Scuola magistrale di scherma di Roma. E’ sepolto nel Cimitero Evangelico di Roma, al Verano.
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