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Lirica - Dal Monte
Toti
Cospicuo insieme di libri, cd, vinili, video, ma soprattutto un nutrito Archivio composto da 43 fotografie autografate, 69 foto di scena, cartoline e villa,
4 giornali del 1915 dei vari concerti con il nome di Antonietta Meneghel, 1 giornale del 1945, il testo Melodie sacre appartenuto ad Enzo de Muro Lomanto ed usato da Toti dal Monte, di Toti dal Monte, Vocalizzi, Ricordi, 4 programmi (Scala del 1932, Queens hall 1935, Teatro Reale dell’opera 1941, Carlo Felice 1932), estratto da “La lettura” del 1940, volantino del film Il Carnevale di Venezia,13 foglietti con programmi di concerti, il libretto dal film “Die nachtigall von San Marco”, 10 lettere, alcune molto lunghe, interamente autografe, 35 rotocalchi.
€ 4.000 - € 6.000
Lotto non venduto
Note:
La prima lettera, su carta azzurra, è di ben 10 pp. ed è indirizzata ad una tale Maria da Londra, Hotel Victoria. Si dilunga in particolari della sua vita e confessa, all’amica, la sua amarezza, “...e spero che comincerà poi per me un’altra vita! Voglio dimenticare tutto il passato e non ricordare le amarezze infinite di questi ultimi giorni!”. Anche nelle altre missive conservate il tono è intimo e personale, con frequenti spunti alla sua vita artistica.
Nome d'arte della cantante italiana Antonietta Meneghel (Mogliano Veneto 1893 - Pieve di Soligo 1975), fu allieva di B. Marchisio e si affermò internazionalmente come una delle più ammirate cantanti della prima metà del Novecento. Eseguì per molti anni - con voce di cristallina purezza - il repertorio di soprano lirico e leggero del melodramma italiano (Lucia di Lammermoor, Madame Butterfly, Lodoletta, Elisir d’amore). Esordì alla Scala di Milano nel gennaio del 1916, nella piccola parte di Biancofiore nella Francesca da Rimini di Zandonai. Nel 1922, durante una tournée in America, Arturo Toscanini, che aveva intuito in lei le doti di una perfetta cantante lirica fin da ragazzina, la invitò ad esibirsi nuovamente alla Scala per il nuovo allestimento del Rigoletto di Verdi. In questa occasione ella iniziò ad utilizzare lo pseudonimo Toti Dal Monte, ottenuto unendo il diminutivo del suo nome con il cognome della nonna materna.
Nel 1945 si ritirò dal palcoscenico per continuare, spinta da Renato Simoni, la sua carriera nel campo teatrale assieme alla figlia, nella compagnia di Cesco Baseggio, con la quale recitò testi goldoniani. Ottenne grandi successi anche nel cinema, recitando nei film Il carnevale di Venezia di Giuseppe Adami, Giacomo Gentilomo (1939) e Cuore di mamma di Luigi Capuano (1954), nonché in un cameo in Anonimo veneziano di Enrico Maria Salerno (1970). A lei il poeta Andrea Zanzotto ha dedicato la poesia in dialetto solighese Co l'é mort la Toti, inclusa nella raccolta “Idioma”.
Toti Dal Monte morì il 26 gennaio 1975, mentre era ricoverata per disturbi circolatori nell'ospedale Balbi Valier di Pieve di Soligo. A Pieve di Soligo, oggi, il Museo Toti Dal Monte raccoglie numerose testimonianze e ricordi della sua vita e della sua arte.
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