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Castro
Alfonso de
Lione, eredi di Giacomo Giunta, 1556. In 8°. Marca tipografica con giglio fiorentino al frontespizio, iniziali xilografiche, brunitura uniformemente diffusa su tutto l’esemplare, legatura coeva in pergamena rigida con titolo al dorso su tassello rosso.
€ 300 - € 500
Venduto per € 375
Note:
Alfonso di Castro (Zamora, 1495 – Bruxelles, 1558) è stato un vescovo cattolico e teologo spagnolo. Faceva parte dell'ordine dei frati minori e fu consigliere di Carlo V e di Filippo II; si distinse nel concilio di Trento. Grazie alle sue abilità oratorie venne chiamato “haeresiomastix” (frusta degli eretici) e divenne vescovo di Compostella.
Poco conosciuto al di fuori dei confini spagnoli, Alfonso de Castro ha avuto un ruolo centrale nella nascita del diritto penale moderno, rielaborando il concetto di pena alla luce della complessa cultura giuridica rinascimentale. La sua fama resta però contestata, soprattutto a causa del suo pesante coinvolgimento nella repressione del movimento protestante alla metà del XVI secolo. Collegando la nozione cristiana di colpa con i canoni naturalistici dell’antico diritto romano, Castro impresse infatti una svolta radicale alla giustizia criminale dell’epoca, facendo coincidere in modo piu’ equilibrato la pena comminata con la natura del delitto commesso. Si trattò di un notevole passo avanti nella definizione della scienza penale moderna, e le sue idee - espresse soprattutto nella presente opera - ebbero molta influenza sui giuristi spagnoli del XVII secolo, preparando la strada all’avvento dell’odierna legislazione criminale secolare.
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