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Palermo - Ingrassia, Giovanni Filippo
[Al colophon: Palermo, Mayda, 1576]. In 4°. Al frontespizio incisioni xilografiche che illustrano i rimedi contro la peste, altro frontespizio incollato al contropiatto, stessa xilografia ripetuta alla fine della seconda parte, alle carte +4 v., S2 v., 2C2 v.3 magnifiche calcografie, capilettera e testatine incise, marca tipografica a fine volume, carattere romano e corsivo, occasionali note marginali, frontespizio restaurato, qualche alone, piccolo lavoro di tarlo sul margine inferiore di poche carte, qualche brunitura, legatura del sec. XVIII, al dorso titoli manoscritti, tagli a spruzzo di colore blu.
€ 1.200 - € 1.500
Lotto non venduto
Note:
Uno dei più celebri trattati sulla peste del Cinquecento; opera ricercata e rara. Ingrassia, dopo essersi laureato a Padova, dove era stato allievo di Falloppio e Vesalio, fu protomedico in Sicilia durante il contagio di peste nel 1575. Opera considerata importante nella storia della medicina soprattutto per il rifiuto, da parte dell'autore, della credenza che il contagio fosse voluto e provocato da veleni. Vige invece qui un grande rigore scientifico rappresentato anche dalla divisione in quattro della materia: definizione della peste e sintomatologia, norme igieniche e organizzazione sanitaria dei malati, prevenzione per la popolazione della città non ancora contagiata e infine prassi terapeutica per gli appestati. Da segnalare le bellissime calcografie raffiguranti l’autore nell’atto di offrire il volume a Filippo d'Austria dedicatario dell’opera e due vedute del lazzaretto di Palermo.
1576
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