Manoscritti poetici
1. Raccolta di varie poesie o concetti poetici di diversi autori, fatta per utile maggiore de’ Geniali.
Manoscritto cartaceo di 129 carte, 254 pp. numerate,137 x 77 mm., datato Roma 1730, in 8°, due (?) mani in inchiostro bruno la prima, maggioritaria, in seppia la seconda presente alle sole pagine 254-(255), alla p. 145 bruciatura, su alcune carte qualche macchia di inchiostro, qualche arrossatura, legatura coeva in pergamena, dorso a 5 nervi con titolo manoscritto in inchiostro bruno, tagli colorati di azzurro, su legatura e dorso macchie guardie in parte scollate sui contropiatti.
2. Giuseppe de Spuches, Delle poesie varie vol. 2 contenente i Volgarizzamenti dal greco di Giuseppe De Spuches Ruffo. Manoscritto cartaceo in bella copia, di 152 carte, 270 pp. numerate, 215 x 160 mm., legatura coeva in pergamena, al dorso incisioni dorate e tassello con autore e titoli, bord i dei piatti leggermente danneggiati. Sottoscritto e firmato in data 1851, con rare correzioni autografe.
3. Giuseppe de Spuches, Versi.
Manoscritto su carta verde di 44 carte, 99 pp. numerate, lacunoso di 3 carte, con l’aggiunta di una carta bianca numerata, nella numerazione contati i due fogli di guardia posteriori, 200 x 135 mm., databile secondo quarto XIX secolo, legatura coeva in pelle verde con cornice dorata sui piatti e decorazioni dorate sul dorso.
4. Raccolta di sonetti di vari autori italiani
Manoscritto cartaceo di 103 carte, 207 pp. numerate, lacunoso di due carte, 143 x 98 mm., databile circa a metà del XVIII secolo, gore d’acqua e arrossature, mezza legatura in mezzapelle con piatti in cartone, legatura lenta e danneggiata.
5. Quadri abbozzati dal Vero, numerato 142 [144] carte, 199 x 153, databile seconda metà secolo XIX, strappo discreto alla p. 136 che non inficia il testo, piccole macchie brune su alcune carte. Legatura coeva in mezza pelle con piatti in cartone marmorizzati, sul dorso resti di segnatura di biblioteca privata, angoli e bordi leggermente danneggiati.
6. Otii poetici, esercitati in varie compositioni liriche, drammatiche prose.
Manoscritto cartaceo numerato 120 [267] carte, 211 x 153, datato 1787, in 4°, arrossature e fioriture ai margini, della legatura coeva pergamenacea rimane solo il piatto anteriore, fascicoli lenti, il dorso e il piatto interiore sono stati sostituiti da un foglio di cartone, sul piatto macchie e piccoli fori di tarlo. Nota di possesso alla carta non numerata [1].
7. Componimenti vari dedicati a diversi personaggi veneti
Manoscritto cartaceo di 58 [65] carte numerate, dati cronici della metà del sec. XVIII, in 4°, leggere fioriture, fori di tarlo ai margini, legatura coeva in mezza pelle, piatti in cartone rosso con decorazioni floreali, sul dorso titoli in inchiostro bruno non leggibili, dorso macchiato.
€ 500 - € 600
Lotto non venduto
Note:
Ms 1: Antologia di poesie di tema prevalentemente amoroso che il copista scrive non per sè stesso, ma per un ipotetico lettore, al quale si rivolge direttamente nell'interessante introduzione. Tra gli autori, collocabili prevalentemente tra il XVII e il XVIII secolo, vengono citati: Simone Rau e Requens, Giuseppe Valentini, Melchiorre Pomè, Rime per la Laurea dottorale, Leone Alberici, Petronio Barbati, Francesco Maria de Luca Sereni, Bartolomeo Nappini detto Polipodio Calabro pedagogo e pastore, Giovanni Battista Brancadori.
Ms 2. Letterato, poeta e archeologo, Giuseppe De Spuches nacque a Palermo il 9 luglio 1819 e qui morì il 13 novembre 1884. Principe di Galati e duca di Caccamo, scrisse liriche di contenuto classico e patriottico, tradusse l'Edipo re di Sofocle e l'Elena di Euripide, compose i poemi Adele di Borgogna e Gualtiero. Famoso per le sue traduzioni dal greco, scrisse anche liriche in volgare italiano. Ricoprì cariche istituzionali e fu deputato alla Camera durante la X legislatura.
Ms 3: Autografo? I testi poetici sono rivisti, emandati, corretti, sono stati aggiunti cartigli integratori, le poesie sono numerate sia in lapis naturale che in lapis rossa. Queste differenti numerazioni potrebbero essere un interessante indizio della successiva storia editoriale dei componimenti di De Spuches, rappresentando la successione che questi dovevano avere nelle edizioni a stampa. Le date presenti coprono l'arco cronologico compreso tra il luglio 1844 e il 6 marzo 1851
Ms 4: Manoscritto di proprietà della famiglia Raimondi di Prizzi. Sono presenti diverse note di possesso: di Salvadore, Ignazio, Domenico Tortorici e altri e diverse date che coprono un arco cronologico dalla metà del XVIII secolo fino al 1939.
Ms 5.: I Quadri abbozzati dal vero, si presentano come un'opera suddivisa in 7 "quadri", a loro volta suddivisi in paragrafi. Si tratta di un'opera di carattere storico, ambientata nell'Ottocento siciliano. Seguono una definizione del termine colera di Gabriel Andral ed una serie di sonetti sul medesimo tema. La poesia Il Cholera di Giuseppe Giusti chiude la serie di componimenti. Ne è indicata anche la pagina e l'anno dell'edizione da cui ha tratto il testo.
1730
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