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Savoia - [Umicalia, Agostino pseudonimo di Jacopo SanvitaIi]
Venezia, Giovanni Battista Recurti, 1734. In 4. Fregio al frontespizio, testatine e iniziali xilografiche, in barbe, piccoli fori di tarlo al margine bianco delle prime 2 carte, legatura coeva in mezza pergamena, piatti in cartonato, titolo manoscritto al dorso, fori di tarlo al dorso, entro custodia in pergamena moderna con lacci e titolo in oro su tassello al dorso.
€ 100 - € 150
Lotto non venduto
Note:
Seconda edizione, dopo quella del 1732 presso lo stesso editore, di questa dettagliatissima e compendiosa storia della guerra di successione spagnola, apertasi nel 1701 in seguito alla morte senza eredi di Carlo II di Spagna e conclusasi con la Pace di Utrecht del 1713 e la Pace di Rastadt del 1714. Il conflitto ebbe origine dall’ascesa al trono spagnolo di Filippo di Borbone Duca d’Angiò, nipote di Luigi XIV, e vide coalizzati – in funzione anti-francese e anti-spagnola – Inghilterra, Paesi Bassi, Austria, Impero, Savoia e Portogallo, uniti nella Grande Alleanza contro i disegni egemonici del Re di Francia. L’opera è divisa in 13 libri, di cui il primo contiene la descrizione dei «maneggi fatti per la successione alla Monarchia di Spagna e quello che accadde nella Campagna prima della guerra e del secolo» e gli altri sono dedicati, ciascuno, ad un anno di guerra e, in fine, alle paci di Utrecht, Rastadt e Baden. Di grande interesse le numerose notizie che riguardano direttamente l’Italia e in particolare il Piemonte. Numerosi i riferimenti a Vittorio Amedeo II Duca di Savoia e, ancor più, al Principe Eugenio che di questa guerra fu tra i principali protagonisti su vari fronti.
Un’antica nota manoscritta alla sguardia indica, correttamente, che "Agostino Umicalia indicato autore di questa opera nella Licenza per la stampa conceduta dai Signori Riformatori dello studio di Padova è il P. Giacomo Sanvitali Gesuita". Costui (Parma, 1688 – Ferrara, 1753), storico spesso celatosi sotto lo pseudonimo di Agostino Umicalia, fu attivo soprattutto a Verona e Ferrara, ove occupò le cattedre di filosofia e teologia. Lancetti, Pseudonomia, Milano 1836, p. 278; De Backer-Sommervogel, VII, 610; Armando-Manno, 37. 1734
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