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Savoia - [Vialart, Charles]
Parigi, Gervais Alyot, Anthoine de Sommaville, Iean Guignard, Toussainct Quinet, Michel Baubin, Edme Pepingué, 1649. In 2°. 3 parti in un vol. Ritratto di Richelieu in antiporta testatine, finalini e capilettera xilografici, a p. 742 occhietto “Affaires d’Italie de l’annee M.DC.XXXIX. Passées entre Madame la Duchesse & Princes de la Maison de Savoye. Contenant plusieurs lettres & Negotiations pour les Affaires de Piedmont & Montferrat”, ritratto rifilato, piccoli fori di tarlo sul margine bianco di alcune carte, lievi aloni marginali, piccoli strappi sul margine bianco di 3 carte e una lacuna su quello di altre 4, lacuna con perdita di poche lettere causata da bruciatura su c. 4Z3, strappo senza perdita sulle ultime 2 carte, legatura del secolo XIX secolo in piena pelle decorata a radica, dorso liscio con filetti e fregi in oro, titolo in oro su tassello e monogramma J.B. al piede del dorso, tagli rossi. Insieme nel lotto: “Histoire du ministere de Monsieur le Cardinal Duc de Richelieu” di Vialart, 1652, solo il secondo dei due volumi, di grande interesse per la storia del Piemonte e del Monferrato agli inizi del ‘600.
€ 200 - € 300
Venduto per € 250
Note:
Rarissima edizione “furtiva” – stampata nello stesso anno dell’edizione originale, e alla quale è in tutto identica – di questa preziosa opera contenente la storia degli accadimenti politici e militari avvenuti sotto il ministero del Cardinale Richelieu dal 1624 al 1633, cui fanno seguito una serie di lettere inedite e importantissime per la storia del Piemonte e del Monferrato poste in fine.
Il libro fu condannato al rogo con decreto del Parlamento francese dell’11 maggio 1650 per le “scomode” rivelazioni politiche che l’autore, avendo avuto probabilmente accesso alle carte private del Richelieu (morto nel 1642), vi aveva inserito. Teofrasto Renaudot, nella sua Gazzetta del 21 maggio 1650, ricorda che a richiesta della Duchessa d’Aiguillon, nipote ed erede del Cardinale, il Parlamento di Parigi emanò, l’11 dello stesso mese, un decreto nel quale si affermava che il libro contenesse molte proposizioni, narrazioni e discorsi falsi e calunniosi, contrari alle leggi del Regno e pregiudizievoli allo Stato e, come tale, lo condannò ad essere bruciato. L’esecuzione della sentenza, oltre a rendere estremamente rari gli esemplari scampati al fuoco, impedì che si pubblicasse la continuazione di tali memorie, che – stando a quanto riportato nella Bibliografia Universale del Weiss – esiste in manoscritto.
Bourgeois et André, I, 622; Barbier, II, 783 (ediz. 1650 e successive); Manno-Zucchi, X, 39546 (per gli “Affaires d’Italie”).
1649
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