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Scuola genovese, secolo XVII
olio su tela, cm 156,5 x 200
€ 20.000 - € 30.000
Lotto non venduto
Note:
L'idea compositiva di San Pietro prostrato eppur monumentale nella sua postura, drammaticamente volto verso la figura angelica, è di chiara ascendenza riberesca (si confronti con il dipinto firmato di Ribera a Madrid, Museo del Prado).
Nel dipinto offerto nel lotto, in controparte rispetto alla tela di Ribera, l'atteggiamento dell'angelo è tuttavia profondamente diverso; quasi proteso in un abbraccio verso il santo il nostro, stupito e scostante quello dello spagnolo.
La fisionomia del vecchio - tra il silenzio e lo stupore rivelati dalla bocca socchiusa e dallo sguardo attonito - e l'artificioso intreccio delle braccia dell'angelo rinviano alla pittura di Giuseppe Vermiglio, il quale dopo gli esordi romani, marcatamente caravaggeschi, evolve la sua maniera secondo soluzioni meno vigorose e più consone allo spirito controriformato della pittura promossa dal cardinal Borromeo in terra lombarda. La tela offerta nel lotto sembra costituire un saggio di tale pittura allusiva, intimista ed insieme edificante, destinata probabilmente alla devozione privata di un'importante committenza. Si confronti per analogie stilistiche il Sacrificio di Isacco di Vermiglio, a Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco, riprodotto in Giuseppe Vermiglio: un pittore caravaggesco tra Roma e la Lombardia, a cura di D. Pescarmona, catalogo della mostra, Campione d’Italia 10 settembre – 3 dicembre 2000, Milano 2000, cat. 7, p. 94.
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