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Scuola toscana, primo quarto del secolo XVII
olio su tavola, cm 25 x 34,5
€ 1.800 - € 2.200
Venduto per € 3.750
Note:
Le figure rappresentate derivano da una serie di famose stampe di Jacques Callot (Nancy 1592 – 1635) Varie figure di Gobbi, stampate a Firenze nel 1616 (J. Lieure, Jacques Callot, Catalogue de l'ouvre gravé, San Francisco 1989, tomo II, p. 34, cat. 279 e 407-426). Le incisioni di Callot ebbero larga fortuna dapprima in Toscana, ambito artistico a cui può essere ascritto il dipinto offerto nel lotto, e poi in tutta l'Italia del Seicento.
Il gusto per personaggi di grottesca bizzarria, già esaltato dall’arte visionaria di Hieronymus Bosch e Pieter Brueghel il vecchio, non estraneo all’antica tradizione classica, in cui pigmei e “grilli” alimentavano l’umana curiosità per il pittoresco, il surreale ed il mostruoso, così come l’immaginario medioevale e rinascimentale dei giullari e dei nani di corte, si tradussero con straordinario successo estetico nei Caramogi ("topi", in persiano): piccole figure deformi e caricaturali di straccioni, soldati, plebaglie, masnadieri, bari, contadini, orchi, suonatori, balordi di ogni sorta che, in atteggiamenti buffi e stravaganti, quando non scurrili, invasero l’immaginario artistico europeo al principio del ‘600.
Una profusione di ceramiche, porcellane e un genere specifico di pittura, il cui paradigma più maturo si riconosce ancora in Faustino Bocchi, a metà ‘700, sono la vivida testimonianza di un genere artistico tra i più singolari e fortunati.
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