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Giovanni Andrea De Ferrari (Genova 1598 - 1669)
olio su tela, cm 111 x 144,4, senza cornice
€ 18.000 - € 24.000
Venduto per € 22.500
Note:
La scena del Sacrificio di Isacco si svolge in un paesaggio plumbeo, appena ravvivato da una luce ambrata. Curiosamente, ma anche altrettanto significativamente, l’angelo e Isacco sembrano avere la stessa fisionomia. Giovani e belli entrambi, il primo ferma la mano poderosa di Abramo, che stringe la lama, con un gesto quasi amicale, una sorta di abbraccio, mentre Isacco, simile a un Narciso al fonte, pronto per il sacrificio, è sdraiato su una catasta di legna, dove i tronchi sembrano smembrati da mani titaniche. Il braccio di Isacco, puntato sulla legna nel gesto lento e quasi indolente nel sollevare il corpo, si direbbe fuso - otticamente separato solo da un barbaglio di luce - con in braccio di Abramo, in una voluta contrapposizione di gesti e di umori, per cui ancor più risaltano lo stupore e l’inquieta commozione del padre di fronte all’evento divino.
Influenzato innanzitutto dalle forti personalità di Bernardo Castello e dello Strozzi, il genovese Giovanni Andrea De Ferrari attinse, da un lato, alla cultura manierista toscana, dall’altro, al caravaggismo ‘romano’, mediato dalle personalità di Borgianni e Gentileschi, artisti ben noti in Liguria. Ma ancor di più si scorgono nella sua opera eclettica magnifiche tracce della pittura di Rubens e di Velasquez oltre che di van Dyck, per cui la città di Genova segnò un importante crocevia.
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