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Johannes Hermans, detto Monsù Aurora (Anversa ca. 1630 - notizie sino al 1665)
olio su tela, cm 41 x 61,3
€ 2.500 - € 3.500
Venduto per € 3.250
Note:
Il dipinto è corredato da una lettera di Giancarlo Sestieri datata 13 marzo 2017.
Secondo lo studioso questa battuta di caccia composta da una lepre, un’anatra e vari volatili, con la sua eterogenea composizione, pur nella omogeneità cromatica che oscilla tra grigi chiari e scuri e bruni, rimanda con estrema evidenza alla produzione italiana del fiammingo Johannes Hermans, detto Monsù Aurora.
Originario di Anversa, dove comincia la propria attività e dove risulta iscritto nella gilda di San Luca della città fiamminga alla metà del quarto decennio del Seicento, Hermans prosegue a Roma dove si ambienta felicemente e dove uno dei suoi maggiori committenti è Camillo Pamphilj, appassionato cacciatore, tanto che il pittore è soprattutto noto per le composizioni con volatili.
La presente tela è evidentemente molto vicina a due dipinti di analogo soggetto e medesima composizione, attribuiti di recente all’Hermans da Andrea G. De Marchi e tuttora conservati presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma (cfr. A. G. De Marchi, Pittori di natura morta a Roma. Artisti stranieri 1630 - 1750, a cura di G. e U. Bocchi, Viadana 2005, pp. 67-76; e Fototeca Zeri, busta 0024, fascicolo 13, schede 85138, 85140).
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