Album

Note:
Interessantissimo documento poetico di uno dei più prolifici scrittori dell’Ottocento, drammaturgo, biografo, storico, giornalista, docente di sanscrito, studioso di mitologia, demonologia, tradizioni popolari, orientalistica, un vero “poligrafo puro” come amò definirsi sul finire della sua vita, “un esemplare dicretamente atipico nel panorama della cultura italiana del secondo ‘800”. La raccolta si apre con un componimento d’occasione, “All’Egregia Sig.ra Sofia De Gubernatis Per la nascita di Sandro” datato Pistoia 9 dicembre 1873, e si chiude con una prosa lirica di G. Trezza datata Firenze, 16 gennaio 1887. Questi i due termini ante e post quem entro cui si snoda il romanzo di un’anima, in forma poetica, segnato da versi ispirati a persone e affetti a lui cari, ma anche all’attualità: in Canto di Guerra del 1867 la retorica si mischia ad un gusto onomatopeico quasi pascoliano, “Din! Dan! Rataplan! Din! Dan! Rataplan! E’ scuro il ciel d’Italia! Guizzan tremendi folgori, e s’avanza il turbine”; in quartine a rime baciate celebra La morte d’un Bengalino traendo spunto da un episodio di cronaca documentato da l’Illustrazione Universale; alcune sono dedicate a membri di casa Savoia, una celebra Francesco Liszt nel 1882. Su tutto spicca un raro volantino a stampa recante una canzone in 4 strofe quaternarie dal titolo La Sociale, firmata con lo pseudonimo Eleuterio: si tratta di una canzone politica d’ispirazione socialista, testimonianza dell’adesione convinta di De Gubernatis al movimento anarchico di Bakunin (ne sposò la cugina, Sofia Besobrasov).