Pasolini
Pier Paolo
San Vito al Tagliamento, Primon, 1945. Lieve usuale brunitura delle carte, brossura originale.
€ 500 - € 700
Venduto per € 1.250
Note:
Edizione originale, molto raro e ricercato. Gambetti-Vezzosi p. 651.La posizione di Pier Paolo Pasolini nei confronti del dialetto ha una duplice motivazione: una affettivo-romantica, legata al carattere bucolico dell’entourage familiare contadino della madre; l’altra politica, di opposizione al paradigma che recita: dialetto = autonomia regionale = frammentazione nazionale. Con il friulano non aveva un rapporto distaccato. Lo coltivava con affetto, come successivamente farà con altri dialetti: il romanesco (Ragazzi di vita, Una vita violenta, Accattone), il napoletano (Il Decameron) il calabrese, il pugliese (Vangelo secondo Matteo) e le lingue e i dialetti africani e orientali. Ne paventava la fine, anzi la preannunziava. E così gli pareva imminente la fine di ogni civiltà contadina e artigiana in ogni parte del mondo.
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