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Bracciale in oro
Cannilla Masenza Roma, 1950 circa
€ 8.000 - € 12.000
Venduto per € 16.875
Note:
La gioielleria d'artista a Roma: MasenzaNell'immediato dopoguerra, Mario Masenza succede al padre nella gestione della gioielleria di famiglia con sede nei prestigiosi locali di Palazzo Fiano in via del Corso a Roma. In un Paese segnato profondamente dalla guerra, Masenza deve far fronte all'inevitabile crisi del settore e per questo concepisce un'idea completamente inedita per il panorama italiano: far incontrare il mondo del gioiello con quello dell'arte. Coinvolge così artisti contemporanei nelle sue creazioni orafe. L'avventura del gioiello firmato da pittori e scultori è inscindibile dalla figura di Mario Masenza, tanto che la rivista "Epoca" del dicembre 1951 pubblica il servizio Gioielli d'Autore in cui si parla del "cenacolo" di artisti costituitosi intorno al gioielliere romano. Coloro che sembrano aver maggiormente trasposto nelle loro opere l'ideale di Masenza sono Franco Cannilla e Afro Basaldella. Quale coronamento della loro notevole qualità artistica Palma Bucarelli, convinta sostenitrice della validità del gioiello d'autore e lei stessa proprietaria di una vasta collezione, curerà, nel dicembre del 1981, in via Frattina a Roma, una mostra nella quale vengono esposte le creazioni di quasi tutti gli artisti che nel corso di un trentennio avevano collaborato con Masenza.L'avventura del gioiello firmato Masenza si conclude con la morte del gioielliere nel 1985.(Bibliografia di riferimento: L'arte del gioiello e il gioiello d'artista dal '900 ad oggi, Giunti)Franco Cannilla (Caltagirone 1911 - Roma 1985)La produzione orafa di Franco Cannilla realizzata a Roma con la collaborazione di Masenza, Fumanti e Gherardi conosce da sempre un grande riconoscimento presso i collezionisti. Fu la cultura figurativa ad essere la matrice delle sue opere orafe. L'intenso plasticismo delle sculture figurative degli anni Cinquanta, nell'influenza di Marino Marini, Agenore Fabbri ed Emilio Greco, si traduce in corposi gioielli figurativi, di repertorio biblico-primitivistico, con i temi del giardino dell'Eden, di Adamo ed Eva e del Serpente. Il tema femminile è costante nella produzione iniziale di Cannilla: testine di donna dalle capigliature come matasse gemmate, baccanti o sirene incantatrice, diventano elementi terminali dei bracciali a serprente, di cui spesso sostituiscono il capo; il serpente, tema classico dell'oreficeria di ogni tempo, diventa per l'artista un mostro barocco. Negli anni Sessanta sperimenta un linguaggio astratto ma pur ricco di tensione che nei gioielli si traduce in viluppi ed intrecci di filamenti cosparsi di gemme.
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