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Maestro di Palazzo Lonati Verri

attivo a Milano, seconda metà del secolo XVII

Autoritratto del pittore con animali entro un paesaggio

olio su tela, cm 268 x 168,5 PROVENIENZA: Probabilmente collezione dei Marchesi Casati, Villa San Martino, Arcore, fino agli anni Cinquanta del Novecento; venduta al padre degli attuali proprietari per arredare l’importante residenza abruzzese di famiglia. BIBLIOGRAFIA: M. Gregori, Giacomo Ceruti, Bergamo, 1982, pp. 78-79, fig. 106 (riprodotto con collocazione errata) A. Morandotti, s.v. Pittore di palazzo Lonati Verri, in La natura morta in Italia, a cura di F. Porzio, tomo I, Milano, 1989, p. 240. Idem, s.v. Maestro di palazzo Lonati Verri, in Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco, Seicento, Milano, 1999, p. 140.

€ 15.000 - € 20.000

Venduto per € 47.500

Note:
L'opera offerta nel lotto, finora ritenuta perduta, è stata pubblicata per la prima volta da Mina Gregori che l'assegnava al Maestro di palazzo Lonati Verri, pittore ancora ignoto ma identificato con la serie dei 23 dipinti con il mito di Orfeo provenienti da palazzo Lonati (poi Verri) a Milano e trasferiti verso il 1880 nel palazzo Sormani Andreani Verri sempre a Milano. La studiosa scartava la tradizionale ipotesi che riferiva la serie delle opere del palazzo milanese al Grechetto, e asseriva che la tela in esame ne faceva parte, corredando questa proposta attributiva con un'immagine in bianco e nero e la collocazione errata: ''Milano, Museo d'arte antica del Castello Sforzesco". Al Maestro di palazzo Lonati Verri era riconosciuta in quell'occasione anche l'opera raffigurante Anatre selvatiche, di analoghe dimensioni e altri due pannelli della villa Casati di Arcore, reimpiegati nell'Ottocento come paraventi, passati in asta Christie's, Roma, 1986 come 'Bartolomeo Bimbi' (Gregori, Ceruti, op. cit., fig. 107). A chiarire la non appartenenza della tela in esame alle raccolte civiche milanesi è stato Alessandro Morandotti che nel 1999 in una scheda sul Maestro di palazzo Lonati Verri nell'ambito della catalogazione generale dei beni del Castello puntualizza: "non è chiaro […] se sia mai appartenuta al ciclo del Grechetto una tela con l'Autoritratto del pittore che dipinge gli animali", riprodotta da Mina Gregori come di proprietà delle Civiche Raccolte Artistiche di Milano, ma in realtà non rintracciabile in quella ubicazione; un dipinto di una stesura estremamente sorvegliata che, per quello che si può giudicare dall'esame della riproduzione, non è del tutto coerente con il resto del ciclo" (Morandotti, Maestro di palazzo Lonati Verri, op. cit., 1999, p. 140). Il fatto che il dipinto in esame non faccia parte del ciclo di palazzo Lonati Verri è confermato dai nuovi dati emersi dallo studio della collezione privata in cui è stato negli ultimi sessant'anni. Sullo schienale della Meridienne Bugatti (al lotto 52), che rappresenta degnamente gli arredi della residenza abruzzese da cui proviene anche il dipinto, è riportato il nome della committente: "Casati". Il riferimento va alla Marchesa Luisa Casati, che arredò con quei mobili liberty la sua villa ad Arcore, e da cui furono acquistati negli anni Cinquanta i beni offerti in questa vendita. Aspetto questo molto indicativo se consideriamo che la Gregori (1992) ricorda altri due pannelli dello stesso pittore ancora anonimo, provenienti dalla stessa ubicazione. In un paesaggio alpino il pittore si ritrae con cavalletto accanto alcuni animali, tra cui spicca un capriolo femmina (perché priva dei palchi) dal mantello fulvo scarsamente maculato. L'animale incuriosito volge la testa all'indietro, le orecchie sono tese e lo sguardo è rivolto nella stessa direzione del pittore, come se entrambi rispondessero ad un comune richiamo. A destra il cane, simile a quello di Gerrit Dou, A Sleeping Dog (1650), passato a Christie's, New York, 25 maggio 2005, lotto 12, dorme acciambellato, mentre a sinistra un altro capride (camoscio o stambecco) siede accucciato. Sul cavalletto al centro è dipinto ancora un capriolo; è come se pittore e animale siglassero così una tacita parentela e non è escluso che dietro tale sodalizio si possa arrivare al nome del misterioso artista, di origini probabilmente non italiane ma formatosi in ambito genovese, attivo a Milano. MASTER OF THE PALAZZO LONATI VERRI (ACTIVE IN MILAN, SECOND HALF OF 17TH CENTURY), SELF-PORTRAIT WITH ANIMALS IN A LANDSCAPE, OIL ON CANVAS 268 X 168.5 CM

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Lotto numero 49, Dipinti Antichi e del XIX secolo &8211 Asta 91


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