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Svevo
Italo [Ettore Schmitz]
Bologna, Cappelli, 1923. Esemplare in barbe, dedica al frontespizio dell’autore “Ai cari cugini Guido ed Angela da Ettore”, lievissime bruniture marginali, brossura editoriale staccata al piatto superiore, strappi al dorso, difetti e mancanze.
€ 1.000 - € 1.923
Venduto per € 6.250
Note:
Prima edizione del terzo romanzo di Italo Svevo, uno dei capolavori della Letteratura mondiale del Novecento. Nella prefazione al libro il sedicente psicoanalista Dottor S. dichiara di voler pubblicare "per vendetta" alcune memorie, redatte in forma autobiografica di un suo paziente, Zeno Cosini, che si è sottratto alla cura. Gli appunti dell'ex-paziente costituiscono il contenuto del libro. Il romanzo non è altro che l'analisi della psicologia di Zeno, un individuo che si sente "malato" o "inetto" ed è continuamente in cerca di una guarigione dal suo malessere attraverso molteplici tentativi a volte assurdi o che portano a effetti controproducenti. Questo romanzo conclude la serie di opere sul tema dell'inettitudine iniziato con Una vita e successivamente sviluppato in Senilità: a differenza dei suoi predecessori, Nitti e Brentani, il protagonista Cosini riesce a superare la malattia ed il complesso di inferiorità.La "malattia" di Zeno gli impedisce di identificarsi con il mondo normale. Egli prende tuttavia coscienza di queste sue imperfezioni: per questo è ben lieto di modificare le proprie esperienze. Gli altri uomini, invece, convinti di essere perfetti, restano cristallizzati in una condizione di immutabilità, ovvero negano ogni possibile miglioramento. Il processo di guarigione del protagonista si baserà quindi in buona parte su una presa di coscienza nei confronti della propria personalità e si realizzerà nell'accettazione dei propri limiti. Gambetti-Vezzosi, p.898.
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