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Manoscritto - Marin
Biagio
Raccolta di 23 lettere autografe e firmate di Biagio Marin e un foglio con poesia autografa firmata, datate tra il 22 giugno 1945 e il 29 gennaio 1952..
€ 3.200 - € 1.945
Lotto non venduto
Note:
Bellissimo insieme di lettere inedite, che include anche due poesie una su foglio singolo, l’altra al verso di una lettera, tutte indirizzate ad una non meglio precisata Armida alla quale si rivolge in tono molto affettuoso e intimo.“Armida, da giorni bruciavo dal desiderio di vederti e di stare un po’ con te. Finalmente oggi, non potendone più, mi sono rivolto....Ed ora ti devo dire una cosa: io t’ho in me più di quanto tu non possa credere. Se non lo dico, se non insisto, è perché penso che tu sei tanto bimba e non è giusto che io ti intrattenga nella tua andata alla vita, o comunque io prenda posto nella tua anima. Sei una creatura che sta maturando in sé la armonia. Sei meno aspra, meno verde da un certo tempo, e lo stare con te diventa sempre più umano. (...) Quel fiore chiuso che tu hai offerto al mio bacio, mi ha bruciato la bocca e spesso il ricordo mi immalinconisce. (...) perciò spesso ritorno con l’anima ai miei anni di Grado, alle grandi giornate estive, alle lunghe nottate invernali, sospeso tutto in una campana di cielo senza limiti, sulla riva di un mare che permetteva ogni respiro. (...)” - 22 giugno 1945. Sono missive lievi, delicate, dove il maturo Marin offre consigli di vita, suggestioni, incitamenti e speranze alla giovane Armida, prossima al matrimonio. “Quanto a te, sei ancora piccola, ma certamente crescerai e allora sarai una assai cara creatura. Io godo molto al pensiero della tua bella maturità. Sarai armoniosa, secondo la mia legge, e avrai spazio per la vita intera, con la sua bellezza e il suo dolore, con il suo passato e il suo avvenire, con tutti i suoi vari valori. (...)” - 17 luglio 1945. La poesia su singolo foglio ha questo incipit: “E le fogie le svola / e le fogie le va: / le xe zale, de oro / co’ un poco de rusene /sul oro, qua e là. /....”. Sono missive belle e profonde, segni di un’amicizia duratura e intensa, dove entrambi si espongono e si comprendono: “Quanto poi alla malinconia che è in me, dicevo proprio ieri a....: io sono come un bimbo innamorato delle nuvole in volo: tendo le mani, ed esse alte e lontane sorridono. E il vento me le porta via. Quando fa buio divengo tristo per tutta quella luche che il vento mi ha portato via. Le nuvole d’oro però, di questo dolore non sanno nulla. Ma diciamolo, questo dolore, quella tensione sono l’aroma della mia vita. (...) - 31 maggio 1947.Il senso di una profonda e intensa amicizia trasposta in pagine liriche, in una prosa di limpida profondità che rivela appieno la vena sentimentale di Biagio Marin, poeta delle piccole cose e dell’anima pura.
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