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Giovanni Fiorentino
Milano, appresso Giouann’Antonio de gli Antonij (imprimevano i fratelli da Meda), 1558. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, lavato e restaurato, legatura del sec.XIX in marocchino rosso a grana lunga, ai piatti filetti in oro, titolo al dorso. Ai fogli di guardia firma dell’illustre bibliografo e collezionista G.Martini con nota a matita circa la data di acquisto e le condizioni della copia.
€ 3.200 - € 1.558
Venduto per € 4.000
Note:
Prima rarissima edizione del Pecorone, a cura di Ludovico Domenichi in esemplare di illustre provenienza.Si presume che ser Giovanni Fiorentino, attribuzione comunque molto discussa, fosse originario della città di Firenze e, secondo quanto si apprende dal proemio del Pecorone, nel 1378 sarebbe stato inviato in esilio per motivi politici nel paese di Dovadola in provincia di Forlì. L’opera è una raccolta di cinquanta novelle narrate in venticinque giornate che terminano ognuna con una ballata, le cui fonti sono chiaramente desunte da autori come Apuleio, Boccaccio e dalla Nuova Cronica di Giovanni Villani.Le novelle vengono narrate da Aurecto, che è l'anagramma di Auctore, e dalla monaca Saturnina, che è la sua amata. Il titolo si deve ad un sonetto, del quale è incerta l'autenticità, che fa da accompagnamento all'opera. La trama di una di queste novelle, quella di Giannetto, venne ripresa da Shakespeare, che aveva avuto modo di leggerla attraverso la traduzione di William Painter e che ne fece materia nel suo "Mercante di Venezia".
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