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Leopardi
Giacomo
Napoli, Saverio Starita, 1835. In 8°. Solo il vol. I. Arrossature sparse, legatura del sec.XIX in mezza pelle nera, al dorso liscio fregi e autore impressi in oro, lievi difetti.
€ 2.500 - € 1.835
Venduto per € 8.125
Note:
Edizione probabilmente"contraffatta" la cui esistenza fu segnalata da F. Maroncini in Canti di G. Leopardi. Edizione critica, Bologna, Cappelli, 1927, pag. XXIV nota 3: "di questa edizione (Starita 1835) che fu soppressa per ordine della censura Borbonica si fece ben presto a Napoli una contraffazione abbastanza scorretta e poco o punto nota ai bibliofili". Questa edizione, che, secondo Maroncini, fu in circolazione dopo che l'edizione originaria fu soppressa dalla censura, è altrettanto se non più rara dell'originale. Si riconoscerebbe da una serie di errori che ci sono tutti in quest'esemplare: non ci sono gli Errata, la p. 176 comincia con "chi; mi lagno" e nella penultima riga ha l'errore "tremento"; l'ultimo verso di p. 1q70 (frammento "Dello Stesso") ha il fallo tipografico "Lad iubbetà", nell'indice il canto XXII è indicato come XIXI e, in più, il nostro esemplare ha a p. 101, rigo 8, "crcommi", errore non elencato dal Maroncini. La questione però è assi dubbia. Anche De Robertis (Canti di G. Leopardi. Ed. critica. Il Polifilo, 1984) parla di sfuggita della supposta edizione contraffatta napoletana, rimandando però al Maroncini come fonte della notizia. Sia Maroncini che De Robertis invece parlano della copia dell' edizione Starita 1835 contenente correzioni autografe di Leopardi e Ranieri: "…Leopardi si valse di una copia di scarto anteriore alla tiratura (o alla legatura) e comunque alla revisione definitiva.." (De Robertis). Di questa copia di lavoro con le correzioni autografe esiste una edizione anastatica (Canti e Operette Morali, Napoli, Mazzotta 1967) ed essa contiene gli stessi errori presenti nella nostra supposta copia contraffatta. Dunque di cosa si tratta? Non è evidentemente pensabile che la copia di lavoro di Leopardi fosse quella contraffatta, che è successiva, inoltre non la questione della contraffazione dell'edizione Starita 1835 non è nominata nella bibliografia di riferimento (Mazzatinti e Menghini). De Robertis pare abbia elencato dettagliatamente tutte le differenze e correzioni tra copia "standard" dell'edizione Starita, la "tiratura provvisoria", l' errata-corrige della stessa e la copia con correzioni autografe. Ma non sono riuscito a ritrovare quest'opera. La questione dunque è: si tratta di un esemplare della presunta "contraffazione"? Ma esiste veramente la "contraffazione"? Oppure si tratta di un esemplare di tiratura provvisoria o di scarto eguale o simile a quello della copia di lavoro autografa di Leopardi ? O addirittura Maroncini interpretò come edizione successiva contraffatta un certo numero di copie di prima tiratura precedenti le correzioni?
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