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Montale
Eugenio
Torino, Gobetti [Tipografia Carlo Accame], 1925. Brossura in due colori, cornice decorativa e fregio editoriale, in cofanetto di cartone.
€ 5.000 - € 6.000
Lotto non venduto
Note:
PRIMA RARISSIMA EDIZIONE di uno dei capolavori della poesia italiana del ‘900 (Gambetti-Vezzosi, p. 549). Ossi di seppia comprende ventitré liriche, raccolte in otto sezioni: Movimenti, Poesie per Camillo Sbarbaro, Sarcofaghi, Altri versi, Ossi di seppia, Mediterraneo, Meriggi ed ombre; a questi fanno da cornice una introduzione (In limine) e una conclusione (Riviere). Tematicamente, la raccolta appare come la risposta negativa e parodistica all'Alcyone dannunziano, ovvero il diario di un'estate alle Cinque Terre (Marchese). Il rovesciamento è centrato sulla figura del mare e sul rapporto ambiguo di attrazione/repulsione che il poeta ne intesse. Il titolo Ossi di seppia allude infatti allo scheletro dell'animale marino che, dopo la morte, galleggia sulle onde ed è trascinato a riva tra gli scarti delle profondità acquatiche, come "inutile maceria". Simbolo della maturità (profondità; orizzonte lontano e indefinibile), il mare rigetta spolpato di senso colui (l'adolescente) che esso ha assorbito nella sua fascinazione. Montale dunque affronta il tema del tempo – il tempo della vita – riducendolo a simbolo dell'alienazione e del male ("il male di vivere"), mentre D'Annunzio lo ferma in un gesto panico di ricreazione mitologica, dialogando con le divine manifestazioni del vitalismo naturale.Tirato in 1000 copie n.n. più un numero indefinito di copie su carta di lusso, fu stampato con il contributo dell’autore, che ne acquistò 240 copie procurando sottoscrizioni di amici e conoscenti.
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