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Studio di Jacopo Bassano
primo quarto del secolo XVII
olio su telacm 155 x 207 Bibliografia:A. Ballarin, Jacopo Bassano. Tavole, Cittadella 1996, parte prima, tomo II, fig. 969 come ‘copia da Jacopo, da un dipinto degli anni 1566-67 ca.’WORKSHOP OF JACOPO BASSANO, EARLY 17TH CENTURY, MOSES IS OVERFLOWING WATER FROM THE ROK, OIL ON CANVAS, 155 X 207 CM.ENGLISH ABSTRACT OF THE CATALOGUE DESCRIPTION OF THIS LOT IS AVAILEABLE ON REQUEST.
€ 15.000 - € 20.000
Lotto non venduto
Note:
Questa composizione di grande formato riprende, intorno al primo quarto del Seicento, un prototipo dipinto da Jacopo, risalente agli anni 1566-67.Il presente dipinto, passato come ‘Jacopo da Ponte Bassano Hans ateljé’ in una vendita svedese agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso (al lotto 359, asta Bukowskis?), è reso noto da Alessandro Ballarin nel suo studio dedicato a Jacopo Bassano nel 1996 come ‘copia da Jacopo’ sulla base di fotografie fornite dall’allora proprietario. Secondo quanto ci è stato comunicato, in occasione dell’esame delle fotografie del dipinto, il prof. Ballarin avrebbe riferito la tela ad uno dei figli di Jacopo, riservandosi di riconoscerne il pittore durante un’ispezione del dipinto. Precisi confronti possono stabilirsi con un’altra versione del tema, eseguita dall’originale di Jacopo, a Vaduz, Sammlungen des regierenden Fuersten von Liechtenstein, pubblicato da Edoardo Arslan (I Bassano, Milano 1960, I, p. 373) come ‘derivazione di bottega bassanesca’ e da Ballarin con la stessa dicitura del dipinto che qui si presenta (op. cit., fig. 966). L’impiego di tinte color tabacco e di terre di Siena nel paesaggio e nel cielo ed il chiaroscuro nericcio nel delineare i contorni degli astanti rimandano ai modi di dipingere di Leandro Bassano, alla cui attività giovanile è ascritto il Mosè che percuote la rupe a Dresda, Gemaeldegalerie Alte Meister, e le cui assonanze con il quadro offerto nel lotto sono anzitutto coloristiche seppure compositivamente la versione dresdense appare più concentrata (cfr. Arslan, op. cit., p. 235, fig. 269). Certo il modo di isolare le figure di grande formato, quasi fossero ritagliate e poi disposte sulla scena e gli effetti a mo’ di arazzo con cui sono qui rese le campiture di colore, non escluderebbero la mano di un altro artista attivo nella bottega dei Bassano per il presente dipinto. Tuttavia tenendo conto della qualità dell’opera non è dato sottrarre, a nostro parere, questo dipinto da quelli annoverati nell’opera di Leandro e del suo più stretto entourage.Il lotto è offerto con Attestato di Libera CircolazioneThis lot is sold with a valid export license.
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