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Leopardi
Giacomo
Lettera autografa firmata, 1 p. in 8°, 190 x 262 mm., da Recanati 21 aprile 1827 e indirizzata a Francesco Puccinotti a Macerata, timbro postale Recanati al retro, lievi strappetti marginali e fioriture.
€ 10.000 - € 12.000
Lotto non venduto
Note:
Leopardi comunica all'amico Puccinotti di essere in procinto di partire per Bologna, "donde fo conto di passare a Firenze, e starvi tutta l'estate.(..). Gli chiede di dargli sue continue notizie, "perché so bene che ogni tua lettera mi sarà carissima, perché io t'amo sempre come uomo egregio , e ti stimo come raro ingegno." Le ultime righe contengono la consueta invettiva contra Recanati: "Ogni ora mi par mill'anni di fuggir via da questa porca città, dove non so se gli uomini sieno più asini o più birbanti; so bene che tutti son l'uno e l'altro. Dico tutti, perché certe eccezioni che si conterebbero sulle dita, si possono lasciar fuori del conto. Dei preti poi, dico tutti assolutamente. Quanto a me, la prima volta che in Recanati sarò uscito di casa, sarà dopo dimani, quando monterò in legno per andarmene: sicché mi hanno potuto dare poco fastidio.(...)". Rinchiuso nel Palazzo di Montemorello, Leopardi guardava con disprezzo, ricambiato, i suoi concittadini e sognava come sempre la fuga nelle sue città d'elezione, Bologna e Firenze in primis.
Giacomo Leopardi, Lettere, Milano, Mondadori, 2006, ne "I Meridiani", n.511.
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