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Plotinus
Firenze, Antonio di Bartolomeo Miscomini, 7 maggio 1492. In 2°. Marca tipografica al colophon, prima carta con segni marginali di abrasione, restaurati e rinforzati, manca il bifolio kk5-6, rinforzo al margine bianco inferiore di c.dd9, restauri agli angoli esterni della carta del colophon e di quelle con l’errata,
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Note:
PRIMA EDIZIONE DELL'OPERA DI PLOTINO, tradotta in latino da Marsilio Ficino. La lettera dedicatoria a Lorenzo il Magnifico, finanziatore dell'opera, e un rilevante documento sulla storia del Neoplatonismo fiorentino di fine Quattrocento. E' proprio da questo documento che si apprende come Cosimo de' Medici, entusiasmato dalle letture di Gemistus Pletho sui misteri di Platone, abbia commissionato a Ficino di tradurre Platone e quindi Hermes. Sempre dalla stessa lettera scopriamo che fu Pico ad aver incoraggiato Ficino a tradurre Plotino. In Plotino Ficino aveva trovato non solo dei parallelismi con Asclepio, che egli menziona nel De Vita, ma anche una fonte alle sue convinzioni sulle influenze astrali, sulle valore delle esperienze spirituali e sul ruolo della musica come strumento di innalzamento dell'anima a Dio.
BPH 161; HC 13121*; Goff P815; BMC VI 640; IGI 7906.
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