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Burri
Alberto - Ungaretti, Giuseppe - Bianco, Bruna
Torino, Fògola, 1968. In 2°. Con una combustione di Alberto Burri, acquaforte ed acquatinta, protetta da velina, firmata a matita in basso a destra e datata a sinistra, al centro “per Ungaretti”, mm. 305 x 204, velina brunita, brossura editoriale in cartoncino grigio con autori e titolo in nero al piatto anteriore, astuccio in cartonato rosso.
€ 3.500 - € 4.000
Venduto per € 6.000
Note:
Edizione in barbe rara fuori commercio stampata per gli ottant'anni del Poeta in 120 esemplari, il nostro è il n.13, uno dei 60 a contenere UNA COMBUSTIONE DI ALBERTO BURRI DEDICATA E DONATA AL POETA.
E’ noto il particolare il rapporto tra Burri e Giuseppe Ungaretti. Per il grande poeta, Burri era, insieme a Fautrier, il pittore più amato. In una sua lettera del ’63, ne tratteggia questo ritratto: «Burri, il medico, poi pittore reduce dalla prigionia nei campi di concentramento che, con quell’orrore negli occhi vuota, nelle sue opere, il bubbone infernale, ne mostra in mezzo ai lutti, l’ingiusto cratere di sangue e di fuoco voluto dall’inferno, e mostra come la fiamma della libertà domini alla fine anche il più atroce sadismo». Pochi mesi dopo Ungaretti visita la Biennale di Venezia e resta colpito dalla «stupenda sala di Burri, l’ultimo pittore rimasto nel mondo... Fontana ha una purezza unica. Il resto o è vecchio o è stupido. La pittura è morta. La poesia è morta. Tempi allegri!».
Esemplare appartenuto a Giuseppe Ungaretti.
Gambetti - Vezzosi 939; Fondazione Burri on line.
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