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173

Anton von Maron

Vienna 1731 - Roma 1808

Ritratto di Buonaccorso Buonaccorsi all’età di tre anni

olio su tela, cm 111 x 80
firmato e datato alla base della colonna a destra: Ant. de Maron pingeb […]/ Roma 1790

Iscrizione sulla tela di rifodero: Bonaccorso Bonaccorsi figlio del/ Conte Alessandro e della Contessa/ Maria Cinthia Petroni – / d’anni tre e di mesi sei compiti

PROVENIENZA:
Villa Buonaccorsi, Potenza Picena.

ESPOSIZIONE:
Meraviglie dalle Marche, Museo Nacional de Arte Decorativo, Buenos Aires, 10 settembre – 30 novembre 2014

€ 25.000 - € 35.000

Venduto per € 25.000

Note:
Il dipinto raffigura il piccolo Buonaccorso VIII (1787-1856), ultimo figlio del conte Alessandro Buonaccorsi (1740-1817) e rampollo della nobile famiglia maceratese. Il ritratto, proveniente dalla residenza Buonaccorsi di Potenza Picena, è firmato dal pittore di origine austriaca Anton von Maron, continuatore della bottega romana di Anton Raphael Mengs ed uno dei più affermati ritrattisti attivi a Roma nella seconda metà del Settecento. Nel 1755 von Maron si stabilì a Roma, dove divenne allievo e poi collaboratore del Mengs, il celebre pittore boemo, di cui sposò la sorella Teresa Concordia. In seguito si affermò come l’erede naturale del maestro, dopo che quest’ultimo aveva lasciato Roma per Madrid. Nel ritratto del piccolo Buonaccorso VIII, von Maron fa sfoggio delle sue eccellenti qualità di ritrattista. Il fanciullo, effigiato a figura intera secondo i canoni tradizionali del ritratto mondano ‘d’occasione’, fa mostra di sé, ostentando con compunzione i simboli del suo rango: l’elegante abito verde acqua, impreziosito dalle delicate trine intorno al collo e ai polsi, le scarpette ornate da una coccarda rosa, in tono con la fascia serica intorno alla vita e con la guarnizione floreale del cappello piumato, trattenuto con grazia disinvolta nella mano destra (la distinzione tra il rosa, colore femminile e l’azzurro, colore maschile compare solo nel XX secolo). Von Maron riesce anche a cogliere con sottile acume psicologico la dimensione autenticamente infantile dell’effigiato, che traspare dall’espressione partecipe e genuinamente divertita, appena percettibile dall’accenno di un riso quasi trattenuto. L’accurata eleganza dei dettagli di contesto - il tendaggio di pesante broccato cremisi sullo sfondo e in terra, i preziosi tappeti, in sapiente accordo cromatico con l’abbigliamento - completano la raffinata ambientazione settecentesca di questo pregevole ritratto. Ringraziamo la dottoressa Costanza Costanzi per l'assistenza fornita nella catalogazione del dipinto.

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Lotto numero 173, Dipinti Antichi e Arte del XIX secolo Asta 131 e 132


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