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Francesco Guarino
Solofra 1611 - Gravina di Puglia 1651
olio su tela, senza cornice
cm 112,5 x 77
€ 4.000 - € 6.000
Venduto per € 5.000
Note:
Nonostante la prudenza necessaria ad attribuire in pieno l'opera a Guarino per le non perfette condizioni conservative, Riccardo Lattuada, nel pubblicare per primo il presente dipinto, notava come "Tuttavia, per il duro clima emotivo e per la grezza monumentalità delle figure, il dipinto si collega al vigoroso momento delle due scene autografe del Martirio di Sant'Agata nel soffitto della Parrocchiale di Sant'Agata Irpina, con una interpretazione ancor più spietata dei dettagli del martirio della santa e qualche elemento di contiguità con la sofferenza languida della Sant'Agata del Museo Pushkin".
L'impianto compositivo del dipinto risente fortemente di invenzioni di Massimo Stanzione, il maestro di Guarino, come ad esempio la Santa Caterina d'Alessandria a Roma, collezione Lemme (cfr. S. Schütze - T.C. Willette, Massimo Stanzione. L'opera completa, Napoli 1991, p. 195, A21; p. 282, fig. 120). Ma forse il riferimento più diretto permane quello della Sant'Agata dello stesso Guarino a Mosca, Museo Pushkin, databile intorno al 1638-40, in cui non solo il clima emotivo ma anche l'impostazione della figura ritornano in questo intenso dipinto.
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