Ottica - ALHAZEN [Abu 'Ali al-Hasan ibn al-Hasan ibn al-Haytham]
Basel, Eusebius Episcopius e gli eredi di Nicolus Episcopius, agosto 1572. In 2°, 340 x 222 mm. 2 parti in un volume. Marca tipografica al frontespizio e grande elaborato legno allegorico al verso, ripetuto a c.*1r ovvero all’inizio della seconda parte, diagrammi xilografici lungo tutto il testo, manca la carta [alfa]4 bianca mentre è presente il foglio di errata *4, restauro al margine interno del frontespizio, al margine inferiore bianco delle prime carte delicato restauro, piccolo strappetto al margine superiore bianco di s6 nella II parte, brunite le carte del fascicolo V della seconda parte, che presenta anche qualche forellino di tarlo al margine interno bianco, sempre senza perdita, legatura in pergamena rigida del sec.XVIII, tagli a spruzzo rossi. Nota di possesso cancellata a penna al frontespizio.
€ 14.000 - € 16.000
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Note:
Prima edizione in latino del più importante testo di Ottica dell’età moderna, vero inizio della moderna scienza ottica, un caposaldo della scienza moderna pre-galileiana.
Nell’Ottica, Ibn al-Haytham "deliberately set out to dispel what appeared to him to be a major confusion in the subject by 'recommencing the inquiry into its principles and premises, starting the investigation by an induction of the things that exist and a review of the conditions of the objects of vision' ... The Optics is not a philosophical dissertation on the nature of light, but an experimental and mathematical investigation of its properties" (DSB). La presente edizione, edita dal matematica tedesco Friedrich Risner, include anche il testo spurio del De crepusculis (probabilmente opera dello studioso Al-Jayyani, sec.XI) e la Prospettiva, un importante commento all’Ottica del sec.XIII opera dello studioso polacco Witelo, che era stato appena pubblicato a Norimberga nel 1535. L’autorevole edizione di Risner dell’opera di Alhazen e Witelo rimase per secoli il modello scientifico insuperato nel campo dell’ottica. Ibn al-Haytham fu il primo a fornire un’esaustiva e sistematica alternativa alla teoria della visione greca. Egli basò la sua teoria della visione diretta sull’azione della luce, che è emessa da tutti gli oggetti visibile (inclusi quelli non luminosi), in ogni direzione. Egli investigò numerosi casi di rifrazione e riflessione della luce, studiando le qualità dei raggi luminosi e postulando che la velocità della luce fosse finita. La sua spiegazione della struttura e delle funzioni dell’occhio venne superata scientificamente solo nel diciassettesimo secolo.
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