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237

Leopardi

Giacomo

Operette Morali

Milano, Antonio Fortunato Stella e Figli, 1827. In 8°. Arrossature leggere sparse, a pp.182-183 macchia di inchiostro, gora d’acqua al margine bianco di poche carte, piccolo foro di tarlo che corre per tutto il corpo del testo al margine interno bianco, legatura coeva in mezza pergamena, tagli a spruzzo azzurri, piccoli fori al dorso liscio, punte sostituite.

€ 3.000 - € 3.500

Lotto non venduto

Note:
Prima edizione licenziata dalla tipografia Manini nel giugno 1827 in 1250 copie. Nel 1850 fu messa all’Indice dei Libri Proibiti con la clausola “donec emendentur”. Le Operette morali, progettate sin dal 1820 sulla falsariga dei Dialoghi di Luciano, vengono proposte all'editore milanese Stella che pensa di pubblicare l'opera a fascicoli nella collana Biblioteca Amena. Leopardi rispose risentito: "Colla schiettezza dell'amicizia, le confesso che mi affligge un poco l'intendere [...] un libro di argomento profondo e tutto filosofico e metafisico, trovandosi in una Biblioteca per Dame, non pur che scadere infinitamente nell'opinione, la quale giudica sempre dai titoli più che dalla sostanza". Nell'opera Leopardi esprime tutta la sua schietta visione della realtà, stimolando l'energia virile dell'uomo nell'affrontare l'esistenza con l'ottimismo della volontà contro il pessimismo della dura ragione, sempre veritiera. Benedettucci 34; Mazzatinti 667.

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Lotto numero 237, Libri Autografi e Stampe &8211 Asta 127


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