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Doni
Anton Francesco
Vicenza, Heredi di Perin, 1597. In 8°. 2 parti in un vol. Grande vignetta xilografica al frontespizio raffigurante i Globi, che ritorna a c.A2v, ritratto dell’autore al secondo frontespizio, al verso nuovamente i globi che ritornano anche al colophon, iniziali e fregi xilografici, legatura coeva in pergamena floscia. Nota di possesso al frontespizio, di mano coeva.
€ 350 - € 450
Lotto non venduto
Note:
Rara edizione della fine del XVI secolo, a cura di Bernardo Macchietta. Si tratta di una delle più complesse opere del Doni, che concerne l'utopia e giunge all'esoterismo. In questi stravaganti dialoghi sono descritti sette Mondi e sette immaginari Inferni: il settimo Mondo, chiamato sia il Mondo Pazzo sia il Mondo Saggio, è un'Utopia che sembra riecheggiare quella di Sir Thomas More; si tratta quasi certamente del primo caso in cui un'opera italiana è influenzata da un'opera inglese. Inoltre, il motivo della "città ideale", al centro della discussione fra il Pazzo e il Savio, interlocutori di uno fra i dialoghi più conosciuti, fornisce al Doni la possibilità di evocare i progetti di urbanistica razionale di architetti quali l'Alberti, il Filarete, Leonardo. Graesse, II 424; Adams D-828; Gamba, 1369; Ricottini Marsili-Libelli, pp.148-149, e 151.
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