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Deledda
Grazia
Roma, Nuova Antologia, 1905-06. 2 volumi, legatura in mezza tela blu. Presenti, rilegate in ciascun volume due lettere autografe firmate in 8°, 178 x 113 mm. di 4 pp. ciascuna.
€ 300 - € 400
Venduto per € 375
Note:
La prima delle due lettere è datata Roma, 4.10.1907, Via Sallustiana 4, ed è indirizzata ad una giornalista e scrittrice francese, Julie de Mestral Combremont, traduttrice in francese di diverse opere della Deledda: “Il vostro bellissimo articolo è stato riprodotto da molti giornali italiani. I miei romanzi sono tutti impegnati per la traduzione francese, ma ho ancora molte novelle, potrò mandarvene qualcuna.” Le annuncia che nella primavera dell’anno venturo verrà a Parigi a conoscere molti amici carissimi, tra cui vorrebbe annoverare anche lei. Poi si confida: “Io lavoro continuamente e la buona volontà di fare qualche cosa bella non mi manca. Sono ancora giovane e il mio carattere, le mie abitudini, il mio modo di veder la vita, tutto mi porta verso il lavoro coscienzioso e tranquillo. Io credo che il lavoro sia l’unica gioja della vita: il lavoro artistico specialmente”. Le annuncia che sta lavorando ad un nuovo romanzo, forse l’Ombra del passato, “nel quale studio una donna di sentimenti religiosi esagerati, e che, al contrario dell’Edera, causa del male per egoismo e mancanza di amore. Io sono pessimista, positivista, ma ho molta fiducia nel miglioramento morale e materiale della donna. Noi però dobbiamo cercare la nostra forza in noi stesse e non nella collettività.” E ancora, per la pagina successiva, si dilunga sulla sua visione della donna. Nella seconda lettera, datata 26.10.07, sempre indirizzata alla giornalista, si congratula per il bel romanzo scritto, Le Fantome du bonheur (Lausanne, Payot, 1907), e si dilunga sulle qualità dell’opera. Le riferisce poi di averle inviato tramite il marito 4 novelle, La Medicina, il Ciclamino, Cattiva Compagnia e Novella Sentimentale, da far tradurre. Le annuncia che sta lavorando ad un romanzo e ad un dramma: “Il romanzo si svolge in Sardegna, ed è lo studio di una donna intelligente ma non ancora evoluta che per amore e per gratitudine verso certi suoi benefattori cade di errore in errore fino al delitto, ma poi si redime.” Bellissimo insight nel laboratorio della scrittrice sarda, premio Nobel nel 1926.
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