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Ascanio Luciani (Napoli 1621 - 1706)
olio su tela, cm 148,5 x 224, entro cornice coeva
€ 9.000 - € 12.000
Lotto non venduto
Note:
Ringraziamo il professor Riccardo Lattuada per averci suggerito la presente attribuzione dopo aver visionato l'opera in fotografia a colori.
Il dipinto, per la tavolozza chiara e la luce diffusa, è databile agli anni '80 del Seicento, anche se non si può escludere che Ascanio Luciani abbia lavorato su un'idea compositiva elaborata da Viviano Codazzi.
Le figure sono opera di un artista ancora non identificato (D. Ryley Marshall, Viviano and Niccolò Codazzi, Roma 1993, per i riferimenti alle opere di Viviano cfr. cat. VC 113 e VC 119; per i richiami a Niccolò con la cui opera si notano forti assonanze cfr. cat. NC 13, NC 36, NC 43 e NC 44).
La scena è dominata dal monumentale arco, passaggio e belvedere a un tempo, come sottolinea la balaustra sullo sfondo, che accompagna e ingloba le pigre attività dei personaggi che animano la vita cittadina. A dispetto dell'impianto solidamente classico, Luciani sembra giocare con le proporzioni e con il taglio della scena: l'arco, infatti, è decentrato e le figure che fanno da contorno hanno quasi le stesse dimensioni dei vasi e delle piante che assieme ai ciuffi che qua e là emergono da cornicioni e colonne sono gli usuali inserti naturalistici dei suoi dipinti.
Le architetture raccontate da Ascanio Luciani in questo dipinto sembrano rimandare a una città ideale e ben si conciliano con le ampie sale dei nobili appartamenti partenopei e delle dimore dei collezionisti forestieri, che portavano nel loro viaggio di ritorno in patria questi grandi fondali dalle cromie intense come souvenir del loro soggiorno in Italia.
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