L’articolo dedicato agli argenti su Minerva Cafè, dalle diciture attualmente in uso e curiosità sulla manutenzione del metallo e sui servizi realizzati in questo materiale.
L’argento è un metallo di transizione caratterizzato da un’alta malleabilità e duttilità e per questo impiegato in moltissimi campi. L’argento puro però non è ideale per la lavorazione e viene quindi legato tramite la fusione ad un metallo più duro, il rame, andando a formare una lega metallica dalla consistenza mediamente dura, ma al tempo stesso lavorabile, preziosa e lucente. Varie sono quindi le leghe che possono essere utilizzate nella creazione di oggetti, ma la percentuale minima di argento contenuta in esse è regolata da alcune leggi che definiscono il titolo e il valore di un argento.
In Italia il titolo minimo di una lega d’argento è di 800 millesimi, che indica che su mille parti di metallo, 800 sono di argento e 200 di rame. Questa lega, per l’alta presenza del rame, ha una maggiore durezza, si ossida abbastanza facilmente e viene utilizzata soprattutto per oggetti di dimensioni medio-grandi.
Il titolo 835, in cui 835 parti sono di argento e 165 di rame, è molto meno frequente ed è stato usato in passato per coniare alcune monete. La lega metallica più impiegata nella lavorazione dell’argento è quella con il titolo 925, anche definita Sterling, che contiene 925 parti di argento e 75 di rame. Questa lega, di origini inglese, viene usata per argenteria e gioielli proprio per l’elevata preziosità, lucentezza e minore ossidabilità, anche se caratterizzata da una maggiore pastosità. In alcune lavorazioni, nella lega metallica viene addizionato anche lo zinco, con percentuali però inferiori allo 0,5%.
In commercio naturalmente è facile trovare prodotti con diciture che indicano l’impurità delle leghe oppure la presenza di argento solo in superficie, applicato spesso mediante un trattamento galvanico. È questo il caso dell’Argentone (o Alpacca), lega di rame, zinco e nichel, argentata, del Silverplated, una lega di ottone e nichel rivestita in argento, e dello Sheffield, lastre di rame, in lega con l’ottone, racchiuse da sottili fogli d’argento, che sono poi fuse e lavorate per ridurne lo spessore (procedimento poi sostituito dall’argentatura galvanica).
Per riconoscere la qualità e il valore dell’argento è necessario soprattutto far riferimento ai marchi impressi sul prodotto: i titoli 800 o 925 devono infatti essere racchiusi all’interno di un logo ovale ed essere indicati dalla percentuale, ad esempio 925% Arg., ed accanto ad essi deve essere presente il marchio di fabbrica del produttore. Per una maggiore sicurezza nella valutazione è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore.
Per quanto riguarda la manutenzione dell’argento bisogna tener presente che esso tende ad ossidarsi e ad annerirsi. Questo problema è però facilmente risolvibile con una pulizia periodica dell’oggetto, almeno una volta a settimana, mediante l’uso di un panno morbido, leggermente imbevuto di alcool per facilitare la pulizia, per sgrassare e per rimuovere l’ossidatura. Per quanto riguarda oggetti come piatti, bicchieri e posate, che vanno a contatto con cibi ed acqua, è necessario lavarli e pulirli dopo l’utilizzo, ma senza ricorrere ai specifici prodotti in commercio che possono essere tossici, ma che possono essere applicati su articoli di ornamento della casa.
Quando non utilizzati o semplicemente per conservarli oppure per evitare l’ossidazione, gli argenti vanno avvolti in panni, fogli di carta velina o giornale, riposti in sacchetti di plastica da cui va fatta uscire l’aria e poi chiusi con dello spago, assolutamente senza elastici di gomma, e sistemati in normali cassetti o scompartimenti.
Un servizio di posate in argento, così come un servizio da the o da caffè, rappresentano sempre la scelta giusto se si è in cerca di eleganza, classicità e di luminosità per la propria casa.
Prima di tutto un servizio di posate deve comprendere forchette, cucchiai, coltelli e cucchiaini, ognuno diretto ad un certo tipo di piatto, per cui per essere più completo dovrà contenere forchette per dolci e per pesce, oltre a palette, forchettoni, pinze e mestoli utili al servizio delle portate, ma in alcuni non mancano anche accessori per la preparazione del cibo. Un set di posate potrà avere elementi per 6, 12 o 18 persone, a seconda delle necessità, anche se è preferibile avere un numero di pezzi almeno per 12 persone.
Un servizio da the è generalmente composto da una teiera, dalle tazze per il the abbinate a dei piattini, da una lattiera per la crema di latte, dalla zuccheriera, dal vassoio ed eventualmente da piattini per dolce.
Un servizio da caffè si caratterizza per delle tazze più piccole, più resistenti e più spesse rispetto a quelle del the, per mantenere al meglio il calore del caffè. Insieme alle tazzine il servizio può dirsi completo se contiene piattini, zuccheriera e lattiera.
La scelta del servizio deve anche raggiungere un compromesso tra estetica e comodità d’uso, importante per un uso quotidiano. Ne è un esempio la comodità dell’impugnatura di una tazza, la concavità di cucchiai e cucchiaini, la capacità di tagliare di un coltello.
È importante verificare la qualità, l’autenticità e la durevolezza del servizio, prima di tutto accertandosi che sia apposto il marchio dell’argento su ogni elemento e poi testandolo facilmente con il peso: tanto più pesante sarà la posata, maggiore sarà il valore dell’argento.